Sbalzo

Cos'è lo Sbalzo?

-"Tecnica di lavorazione dei metalli (o anche di altri materiali come il cuoio), consistente nel fare risaltare figure e disegni in rilievo su una delle due facce incavando l'altra faccia con il ferro da sbalzo ed il martello."  1978".
..."nell'arte sumera già partire dagli inizi del 3°millennio la tecnica dello S. compare nelle oreficerie e nel vasellame (Ur)"...
..."l'uso dello S. diminuisce molto dopo il sec. 16°... ... di fronte al favore sempre maggiore di cui ebbero a godere processi più rapidi, come lo stampo, o additittura meccanici"...
da "Lessico universale Italiano, istituto della enciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani, Roma 1978".

Da cinquant'anni l'arte dello sbalzo è praticamente defunta e non viene più insegnata nelle scuole di oreficeria. Tale tecnica permette di utilizzare pochissimo materiale, rispetto alle lavorazioni in fusione, e quindi a parità di metallo prezioso acquistabile si può ottenere un oggetto dimensionalmente maggiore e più lavorato. Oppure a parità di dimensione un oggetto più leggero, cosa apprezzabile nel caso si tratti di orecchini od una ricca collana.
Purtroppo dato che oggi giorno quello che costa maggiormente in ogni lavorazione è la manodopera questa tecnica, che prevede un grandissimo numero di ore di manodopera, è stata accantonata preferendo le fredde e monotone lavorazioni delle macchine.
Rispetto ad altri generi di lavorazioni questa tecnica non ha grossi limiti formali, se si riesce a disegnare si può pure sbalzare!

Fin'ora io ho sbalzato principalmente riproduzioni di manufatti Celtici Italici del III-II sec. A.C. perché sono oggetti che utilizzo nelle rievocazioni storiche, che è una delle mie passioni.
Per ora ho lavorato prevalentemente con lastre di bronzo da 6 e 8 decimi di millimetro, che puntualmente viene scambiato per rame (aimè molto più facile da lavorare); ho eseguito una sola lavorazione in ottone, che è nettamente più malleabile e veloce da lavorare.
Mi piacerebbe molto poter realizzare qualche oggetto un argento od oro, ma fin'ora non ho trovato uno "sponsor" disposto ad acquistare la materia prima!

Spesso la lavorazione dello sbalzo viene confusa con:
-Il cesello, arte più complessa eseguita con ferri analoghi che prevede la lavorazione del metallo pieno, senza asportazione del medesimo, ma tramite una lenta modellazione che mira a spostare i volumi.
-Il bulino, tecnica che prevede l'incisione del metallo tramite appunto degli attrezzi affilati, detti appunto bulini, utilizzata anche per realizzare le matrici per le stampe, e le agemine. Volgarmente per bulinatura si intende pure la lavorazione eseguita con attrezzi stondati che permettono di tracciare forme e disegni su sottilissimi spessori di metalli teneri come stagnola o lastrine di rama da 1 decimo di mm (tecnica insegnata spesso ai bambini all'asilo od alle elementari).

Questi sono i miei lavori in ordine di realizzazione:



Questa riproduzione di crocetta longobarda (VI sec D.C.) è frutto della prima esercitazione che ho fatto con altri allievi durante un corso di sbalzo tenuto da Roberto Grimani presso la biblioteca Comunale nella cascina Grande Chiesa Rossa vicino a Piazza Abbiategrasso, Milano. 

Bronzo 8/10 mm con anello di ottone.










Riproduzione di elmo Celta dalla tomba 116 della necropoli di Monte Tamburino a Monte Bibele (III sec. A.C.).

Rispetto all'originale c'è la presenza una decorazione collocata sopra il paranuca, all'inizio volevo decorare l'elmo senza voler riprodurre un reperto specifico, ma ispirandomi a disegni dell'arte celtica del III sec A.C.
Dopodiché ho deciso di rendere più pertinente il mio lavoro riproducendo i motivi decorativi di un manufatto vero.
L'originale presenta un bottone apicale che non ho riprodotto.
I bottoni in bronzo che fissano le placchette alla calotta ed alle paragnatidi li ho realizzati a fusione con l'aiuto di Livio Asta (http://www.popolodibrig.it/).
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Riproduzione della guarnizione di corno potorio in lamina d'oro sbalzata e traforata ritrovata nella tomba principesca di Eigenbilzen (Limbourg) Bruxelles Musèe Royoux d'Art et d'Histoire. 
Ho cominciato a lavorare a quest'oggetto l'11/03/2010 e l'ho ultimato il 21/03/2013; è realizzato su lamina di bronzo 8/10 mm, che poi ho sbalzato traforato e fatto dorare; realizzarla in oro avrebbe avuto un prezzo spropositato per le mie possibilità. La forma è stata leggermente modificata per essere adattata al corno su cui avrebbe trovato sede.

L'originale aveva l'orlo superiore coincidente con il bordo del corno per permettere di bere, io ho scelto di far coincidere il bordo superiore del corno con il bordo inferiore della corona per far apprezzare meglio il lavoro di traforatura, inoltre la decorazione è trattenuta da una guarnizione Realizzata da una striscia di cuoio per non provocare fastidiose vibrazioni durante l'utilizzo del corno come strumento a fiato.
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Riproduzione dello stendardo raffigurato sulla Stele di Bormio (ora al Museo Archeologico di Milano).

Realizzato a quattro mani con Livio Asta.
La cuspide centrale, in bronzo, è stata realizzata a fusione come pure i due anelli reggenti le catenelle.

Corpo biforcuto è in legno di rovere dipinto con ossido di ferro e colla d'osso, lucidato ed impermeabilizzato con cera d'api.
Pesce e guarnizioni varie in bronzo sbalzato da lastra di 8/10 mm. Gli occhi del pesce sono realizzati con smalto rosso a pasta vitrea .
Il pesce rotea intorno ad un perno centrale.
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Pettorina realizzata ispirandomi ai finimenti che al tempo dei celti venivano utilizzati per i cavalli, muniti di eleganti e preziose falere. Nel caso specifico ho riprodotto vagamente alle falere di Manerbio, semplificando il disegno e rimpicciolendole di forma e di numero. Le due “falerine” laterali servono, inoltre, a coprire le fibbie moderne, che ho dovuto utilizzare per dotare la pettorina di una chiusura pratica e veloce da usare.
Falere in lamina di bronzo da 8/10 mm con rivetti in rame e brozature in piombo.
Cinghie in pelle di 3 tipi, crosta interna, pelle dura esterna e pelle morbida all'interno cucite con filo cerato da calzolaio.

Fibbie in ferro cromato (assolutamente non filologiche).


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Targhetta per Porta in lamina d'ottone 8/10 (cornice liberty preesistente).
A differenza delle targhette incise dove la scelta del carattere è limitata, realizzandola a sbalzo ho potuto decidere tra un infinità di caratteri, di oggetti aggiunti a cornice, di rifinitura della superficie e bombatura dei caratteri.
Nella galleria sono presenti tutte le fasi di lavorazione.
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Riproduzione di manufatti Retici, realizzati per una sperimentazione in collaborazione con i Suliis as Torc (http://www.suliisastorc.com/)
La riproduzione della "Dea dei cavalli" è stata donata al Keltenwelt Frög (http://www.keltenwelt.at/)
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Riproduzione di elmo Celta dalla tomba 14 della necropoli di Monte Tamburino a Monte Bibele (III sec. A.C.).

I bottoni in bronzo che fissano le placchette alla calotta ed alle paragnatidi li ho realizzati a fusione con l'aiuto di Livio Asta (http://www.popolodibrig.it/). 
Per esigenze pratiche (collocazione del pennacchio) si è deciso di riprodurre a fusione il bottone apicale apicale dell'elmo ritrovato nella tomba 116.
Tale bottone possiede incrostazioni a smalto vitreo rosso, come pure i bottoni di fissaggio delle placche decorate alla calotta ed alle paragnatidi.
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Riproduzione di elmo Celta dalla tomba 120 della necropoli di Monte Tamburino a Monte Bibele (III sec. A.C.).
Il bottone apicale è copiato dall'elmo della tomba 116 della medesima necropoli.
i bottoni di fissaggio ed il bottone apicale sono realizzati in fusione in bronzo da modello in cera e successivamente smaltati con pasta vitrea rossa come da reperto.
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Riproduzione di elmo Celta ritrovato a Gotolengo (Brescia III sec. A.C.).
Ancora in lavorazione, presto ultimerò le altre parti.













Bracciali da graduato dell'esercito romano del periodo imperiale, realizzati per Marcus Clodius Laetus, al secolo Corrado Perelli della Prima Legio Italica.
Per la creazione di questi bracciali si è eseguito un accurato lavoro di progettazione realizzando un modello cartaceo in scala 1:1 che ha tenuto conto delle misure anatomiche proprie del committente.
Lamina di bronzo da 8/10 mm, rivetti in rame, pelle rigida da 1,5 mm e pelle morbida da 1 mm  cucite da filo cerato da calzolaio, stringa in cuoio a sezione circolare di 1,5 mm di diametro.
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Coppia di borchie per lorica hamata da collocare su spallacci in cuoio realizzate per Stefano Perelli della Prima Legio Italica. ho creato a secco (quindi non su pece) la bombatura iniziale, su cui ho poi eseguito la lavorazione a sbalzo, per esigenze cromatiche (preesistenza di decorazione centrale) ho utilizzato l'ottone come supporto.
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Carnix ispirato al ritrovamento di Leichestown deskford, Inghilterra, realizzato per il gruppo Antichi popoli.La struttura è costituita da lamiera in ottone, unita con ribattini in rame, gli occhi sono in osso e corno. Le parti sono state saldate tramite una brasatura con lega di stagno ed argento, gli occhi sono incollati con mastice da incastonatura realizzato secondo un’ antica ricetta romana del 5 secolo D.C.
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Con immenso piacere pubblico le immagini dell'elmo progettato dal sottoscritto facendo realizzare in serie la calotta ed in fonderia il puntale. l'ho poi completato con la bordatura che ho eseguito personalmente, la creazione delle paragnatidi, la pulitura e lucidatura e l'inserimento delle imbottiture interne. Qui ne vedete il tipo romano a breve il prototipo celtico, dato che li faccio io sono altamente personalizzabili.
Nella foto inoltre vedete le 3 vesioni con puntale in bronzo,  con coda di cavallo e con pennacchio.
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Bracciale in bronzo che riproduce quello in foto (purtroppo non ho maggiori informazioni sul ritrovamento) realizzato per Arrigo Berti, l'imbottitura è realizzata con del feltro ricoperto di pelle e cucito alla lamina con tendine.

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